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IL DOLORE è una sensazione spiacevole localizzata in un dato distretto corporeo che si collega ad una sensazione di ansia e al desiderio di evitare o far cessare il dolore. L’associazione internazionale per lo studio del dolore ha definito quest’ultimo come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale in atto o potenziale, o descritta in termini di tale danno”.

Il dolore è l’interpretazione che il sistema nervoso fornisce dell’informazione trasmessa lungo i circuiti che cominciano coi nocicettori.

Il dolore può essere di 2 tipi:

  • Dolore acuto
  • Dolore cronico

Il DOLORE ACUTO è limitato nel tempo, ad alta intensità, di solito è ben evidente il rapporto causa\effetto e si verifica in un periodo di tempo che in genere è meno di 3-6 mesi. Il dolore acuto può essere causato da un intervento chirurgico, un trauma oppure da una procedura infermieristica o medica. Il principale dolore acuto è il dolore postoperatorio, successivo all’intervento chirurgico che va ad innescare delle lesioni sui tessuti, mentre il dolore procedurale, causato ad esempio da alcune manovre, è di tipo improvviso e transitorio senza perciò andare a creare un danno tissutale.

 

Il DOLORE CRONICO è un dolore che persiste per più di 3 mesi e si associa ad alterazioni dello stato funzionale, a modificazioni della vita relazionale e della personalità. Il dolore cronico viene ulteriormente distinto tra:

  • Dolore cronico: causato ad esempio da patologie reumatologiche, artrosi, fibromialgia, emicrania o può non avere una causa ben definita. Aumenta con l’avanzare dell’età, del peso corporeo e delle patologie associate. La persona inoltre spesso non mostra sintomi evidenti e soffre sempre più col trascorrere del tempo a causa dell’esaurimento fisico e mentale;
  • Dolore oncologico: è costituito da un insieme complesso di sintomi che interessano le funzioni fisiche, l’attività di vita quotidiana e la sfera psicologica, emotiva e di vita sociale. Il dolore oncologico può essere dovuto a progressione del tumore, a processi patologici ad esso associati, a procedure invasive, a tossicità del trattamento e a infezioni. I sintomi ad esso correlati sono astenia, anoressia, apatia, rabbia e ansia.

È importante insegnare al paziente a riconoscere il dolore in modo tale da adottare strategia per alleviarlo.

La percezione del dolore è soggettiva e per capire come agire il medico e\o l’infermiere avranno bisogno di reperire alcuni dati dal paziente, tra questi troviamo:

  • Localizzazione e sede del dolore
  • Intensità: è fondamentale misurare il dolore in più movimenti, sia a riposo che durante il movimento per capire le varie intensità e la quantità di dolore percepito dalla persona
  • Qualità: il paziente può descrivere il dolore come opprimente, pulsante, acuto o sordo
  • Fattori allevianti e aggravanti che possono migliorare o peggiorare il dolore
  • Effetti del dolore sulle attività di vita quotidiana

 

Sono inoltre disponibili diversi strumenti che aiutano i professionisti sanitari a valutare il dolore. Essi permettono di valutare l’andamento del dolore e l’efficacia del piano di trattamento. Esistono 2 fondamentali categorie di strumenti:

  • STRUMENTI MONODIMENSIONALI: vanno ad analizzare la sede e l’intensità del dolore percepito. Quelle maggiormente utilizzate sono:
  • Scala VRS: usa dei descrittori verbali come nullo, lieve, moderato, forte. Richiede minor impegno cognitivo ed è più adatta a persone anziane o con problemi cognitivi
  • Scala NRS: è una scala numerica da 0 (nessun dolore) a 10 (massimo dolore). È di facile comprensione, veloce ed immediata
  • Scala VAS: è rappresentata da una linea retta dove il paziente andrà ad indicare il punteggio che corrisponde all’intensità del dolore
  • STRUMENTI MULTIDIMENSIONALI: vanno ad analizzare la sintomatologia dolorosa con questionari. La più come è la Brief Pain Inventory che analizza le varie dimensioni del dolore attraverso scale da 0 a 10 che valutano: l’intensità attuale del dolore e “in media” nelle ultime 24 ore, la percezione di sollievo percepita dal trattamento, gli effetti del dolore sulle attività di vita quotidiana.

La valutazione della presenza del dolore deve essere effettuata in modo sistemico al momento della presa in carico e quotidianamente.

Nella persona con dolore il ciclo “valutazione-trattamento-rivalutazione” va effettuato in modo regolare ogni 4-8 ore.