La Gestione del Catetere Vescicale infermiere Torino

COSA FA L’INFERMIERE?

Il catetere vescicale è un tubicino in lattice o silicone che viene introdotto in vescica attraverso l’uretra per permettere la fuoriuscita dell’urina all’esterno.

Può essere utilizzato a scopo diagnostico, terapeutico o evacuativo.

Il suo uso, essendo associato ad un aumento del rischio di infezioni, deve essere:

  • indicato in base alle condizioni cliniche della persona;
  • prescritto dal medico ai quei pazienti per i quali non sia possibile l’utilizzo di metodi alternativi (ad esempio nei casi di ostruzione delle vie urinarie, ritenzione urinaria, interventi chirurgici, etc);
  • effettuato con tecniche e presidi sterili;
  • rimosso appena possibile.

L’infermiere valuta in base allo scopo del cateterismo, all’età della persona, alle condizioni del meato e alle caratteristiche delle urine, il tipo la misura e il materiale del catetere al fine di garantire un drenaggio adeguato senza traumatizzare la mucosa uretrale.

L’educazione del pazientesulla sua gestione, dopo un attento esame delle condizioni psicofisiche, di movimento e manuali della persona, diventa quindi uno degli elementi fondamentali per ridurne il rischio infettivo e migliorarne la qualità di vita.

Ecco alcuni suggerimenti:

  • la cura quotidiana del meato urinario va eseguita con acqua e sapone, senza ricorrere all’uso di disinfettanti o pomate a base di antibiotici se non prescritte dal medico
  • si può fare la doccia lasciando la sacca attaccata al catetere e ponendola sotto il livello della vescica. Al termine della doccia sarà sufficiente asciugare la sacca con un asciugamano e sostituire gli strap di fissaggio
  • prima e dopo ogni pratica che preveda la manipolazione del catetere occorre lavare le mani o frizionarle con soluzione idroalcolica.
  • è importante non dare strappi alla sacca e non appoggiarla sul pavimento per evitare lesioni e contaminazioni.
  • Il catetere andrebbe connesso alla sacca per la raccolta delle urine al momento del cateterismo e non più disconnesso, ma esistono, per facilitare la vita di relazione e il cammino nelle persone con catetere a lunga permanenza, alcuni presidi come le sacche da gamba dalle dimensioni più ridotte
.
  • una buona idratazione, almeno 8 bicchieri al giorno, assicura un buon flusso di urina riducendo il rischio di stasi in vescica e di infezioni.
  • occorre controllare che il tubo del drenaggio della sacca di raccolta non sia piegato.
  • è consigliabile seguire una dieta ricca di fibre per prevenire la stitichezza. Se l’intestino si riempie potrebbe premere sul catetere e ostacolare l’uscita di urina.

L’infermiere insegnerà alla persona a riconoscere i segnali di possibili problemi in modo da poter intervenire tempestivamente, quali:

  • dolore in vescica o dove passa il catetere
  • febbre
  • sangue nelle urine
  • perdite di urine intorno al catetere
  • cambiamento del colore delle urine
  • cattivo odore
  • assenza delle urine da 2/3 ore

Nota bene: la ritenzione acuta d’urina è un’indicazione al cateterismo che ha carattere di urgenza e richiede un trattamento immediato.

In genere si manifesta con difficoltà ad urinare, dolore, emissione frequente di piccole quantità di urina e successivo blocco urinario; alla palpazione della regione sovrapubica si potrà sentire un rigonfiamento.

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